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Honet. La street art underground che arriva direttamente dal sottosuolo.

2 Lug

Esploratore, avventuriero, writer, Honet è considerato un boundaries surfer, uno che viaggia sul confine. Nel suo lavoro si intersecano varie discipline e ciò che rimane sono installazioni molto particolari.

Arte, disciplina, spiritualità… visitando il suo sito nella sezione “Carnet de Voyage”, si ha la sensazione di un lavoro che più che documentare, restituisce stati d’animo, paure, emozioni, un lavoro che per certi versi ricorda quello degli artisti camminatori.

Possiamo dire che Honet è uno dei pochi writer veramente underground, nel senso che dipinge proprio sottoterra. E gira voce che nei sotterranei di Parigi il fine settimana ci siano delle feste interessanti…

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“FRONTIER – La linea dello stile.” E così, Bologna si anima e si ripopola di sogni e colori.

25 Giu

“FRONTIER – La linea dello stile” è il progetto con cui il Comune di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, intende valorizzare il Writing e la Street Art, avviando una riflessione approfondita su due discipline riconosciute a livello internazionale come forme di espressione tra le più interessanti nel panorama dell’arte contemporanea.

Il progetto, curato da Claudio Musso e Fabiola Naldi, si collega idealmente e storicamente alla mostra “Arte di Frontiera. New York Graffiti”, organizzata nel 1984 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, alla quale parteciparono gli esponenti principali del graffitismo newyorkese, tra i quali artisti noti anche al grande pubblico come Jean-Michel Basquiat, Keith Haring e Kenny Scharf.

Attraverso Frontier, Bologna intende sottolineare e rilanciare il suo ruolo di centro di produzione e riflessione estetica su un fenomeno artistico che proprio nel capoluogo emiliano ha lasciato importanti testimonianze sia nell’ambito del Writing che della Street Art.

Strutturato come una piattaforma aperta e in evoluzione, Frontier è basato su due fasi operative complementari: una dedicata alla valorizzazione artistica del Writing e della Street Art attraverso la realizzazione di tredici opere murali di dimensione monumentale, e una dedicata all’approfondimento teorico e critico delle due discipline.

La fase di valorizzazione artistica prevede, nei mesi di giugno e luglio, la presenza di cinque artisti stranieri e otto italiani che lavoreranno alla creazione di opere site specific di grande portata architettonica e visiva. I muri individuati dai curatori come ideali per la realizzazione delle opere, caratterizzate da ampie dimensioni e un forte impatto visivo, appartengono prevalentemente ad alloggi di edilizia residenziale pubblica, gestiti da ACER – Azienda Casa Emilia-Romagna della Provincia di Bologna.

Gli artisti sono stati selezionati in quanto rappresentativi di componenti stilistiche innovative e fondamentali per l’evoluzione artistica all’interno di entrambi i movimenti, tagliando trasversalmente un arco storico che va dagli anni ’70 ad oggi: dall’esplosione del segno in 3D di Daim, Joys, Dado, all’importanza di un segno gestito attraverso un uso sapiente del colore e la padronanza della composizione come nel caso di Honet, Does, Hitnes, Eron, alla rinnovata presenza di una figurazione stilizzata scelta in funzione di precisi messaggi, come nel caso di M-City, Andreco, Cuoghi Corsello.

La scelta degli artisti, quindi, da un lato risponde alla volontà di dare spazio a differenti generazioni succedutesi nel tempo e alle relative trasformazioni stilistiche, dall’altro rappresenta il panorama internazionale, includendovi le principali eccellenze italiane.

Frontier si concluderà a gennaio 2013 con la fase dedicata alla riflessione critica e storica sui movimenti del Writing e della Street Art: un convegno internazionale ospitato da MAMbo – Museo di Arte Moderna di Bologna, i cui contributi confluiranno in una pubblicazione bilingue di carattere transdisciplinare edita da Damiani editore. Attraverso il confronto critico e la visione di architetti, artisti, operatori del settore, linguisti si intende dare nuova forma e letteratura a un contesto culturale complesso all’interno del quale sono inseriti i fenomeni trattati.

Oltre all’ospitalità del convegno, MAMbo partecipa al progetto con una proposta del Dipartimento Educativo dedicata a bambini e genitori residenti nei condomini dei quartieri coinvolti. Un’occasione per conoscere il museo, vivere un’esperienza creativa a contatto con le opere della Collezione e familiarizzare con i linguaggi e le pratiche del contemporaneo.

La prima fase del progetto avrà inizio il 18 giugno e continuerà nel mese di luglio: l’area metropolitana che si sviluppa lungo i Quartieri Navile, San Donato e San Vitale accoglierà gli artisti stranieri, ospitando cantieri a cielo aperto in continua evoluzione, che i cittadini potranno visitare liberamente.

Il 27 giugno e il 18 luglio Urban Center Bologna organizzerà un percorso di trekking urbano che toccherà i vari cantieri. Nel Quartiere Navile, su una delle facciate di via Marco Polo 21/3, lascerà una traccia del suo passaggio Phase II. Il suo nome è legato indissolubilmente alla storia del Writing: negli anni ’70 è stato tra i fondatori della disciplina e nel tempo le sue opere sono divenute fonte di studio per chiunque si volesse affacciare alla pratica della aerosol art. Le sue lettere intricate, le sue linee contorte rappresentano ancora oggi un punto di riferimento per le giovani generazioni.

Sulla facciata del parcheggio adiacente al nuovo palazzo del Comune di Bologna, in via Fioravanti, opererà Daim, artista tedesco della generazione successiva, che ha importato in Europa i codici del Writing, alimentando e sofisticando la tecnica e gli stili fino all’elaborazione di una maniera che oggi è tra le più apprezzate.

In via Franco Bolognese interverrà l’artista olandese Does, simbolo dell’attuale estensione del Writing, che uscendo da schemi rigidi fa della contaminazione stilistica un tratto rappresentativo, con influenze che vanno dal fumetto alla videogame culture.

La facciata del civico 18 di via del Lavoro nel Quartiere San Donato ospiterà Honet, noto artista parigino con all’attivo numerose opere murali in tutto il mondo e collaborazioni eccellenti (tra cui Lacoste, Prada, Louis Vuitton, Ateliers Ruby). A Honet va il merito di avere sempre ragionato nei termini paritetici di iconografia (pregna dei più svariati immaginari visivi) e di opera site specific, tanto da potere legittimamente parlare di arte pubblica a tutti gli effetti.

Una facciata di grandi dimensioni nel Quartiere San Vitale è affidata alle mani di M-City, artista polacco il cui tratto distintivo si trova nell’utilizzo dello stencil su ampie superfici murarie.

L’immaginario di M-City è fortemente influenzato dai simboli delle metropoli contemporanee: nelle sue opere, infatti, grandi complessi industriali si fondono all’iconografia del trasporto (treni, locomotive, navi), in un gioco di pieni e vuoti acuito dalla rappresentazione bidimensionale o assonometrica.

Il progetto Frontier è nato in base a una specifica volontà di operare nella città, con la città e per la città. Nella selezione degli artisti italiani viene dedicato un focus a Bologna e agli autori che sono nati o si sono formati nelle scuole o nell’Accademia cittadina.

Cuoghi Corsello, artisti riconosciuti a livello internazionale, sono stati precursori del Writing e della Street Art italiana, di cui hanno rappresentato fin dagli esordi un esempio solitario ed imitatissimo. La loro vicenda d’artisti è un vero e proprio paradigma esistenziale per l’intera scena underground italiana. Le loro opere sono popolate di personaggi di una saga poetica personalissima, dal forte contenuto magico e spirituale.

Rusty, tra i primi writer bolognesi, attraverso la sua produzione ha partecipato alla diffusione del Writing in città, importando gli stili di provenienza americana e nordeuropea e imponendo uno stile personale e riconoscibile.

Dado è il rappresentante di una fase in cui gli stili si mescolano tra loro, si fondono con elementi e caratteristiche tipiche della cultura mediterranea, sia in termini architettonici che pittorici, dando luogo ad una nuova frontiera del Writing che sconfina nella scultura, nel design, nell’installazione.

Testimoni eccellenti dell’evoluzione stilistica del Writing sul territorio italiano sono certamente Joys, Etnik e Eron.

Joys, padovano di origine, lega la sua ricerca ad uno studio quasi maniacale della geometria. Nei suoi lavori infatti c’è una costante ricerca della tridimensionalità ottenuta attraverso l’utilizzo di forme rigorose, di un perfetto controllo di luci e ombre.

La caratteristica principale dello stile di Etnik è ravvisabile nelle Città prospettiche, soggetto prediletto nei suoi dipinti murali che utilizzano l’architettura come forma simbolica; nelle sue produzioni gli agglomerati urbani vengono scomposti e rimontati sovrapponendo punti di vista opposti.

Eron, riminese di nascita, basa il suo stile su una figurazione realistica ottenuta attraverso l’utilizzo di straordinarie sfumature. Il controllo del segno che dimostra nelle sue opere murali e in quelle su tela contraddistingue il suo operato, rendendolo un’eccellenza.

Il panorama della Street Art, anche in Italia, è in continua evoluzione. Per questa fase del progetto Frontier si è scelto di invitare due artisti che rappresentano due specifici indirizzi: il ritorno ad una figurazione naturalistica che caratterizza i temi e la metodologia pittorica di Hitnes; il recupero di un disegno essenziale e il crogiolo di riferimenti alla simbologia ritualistica di Andreco.

“FRONTIER – La linea dello stile” è un progetto sostenuto e coordinato dal Comune di Bologna – Settore Sistema culturale e giovani, in collaborazione con il Settore Servizi per l’abitare e i quartieri Navile, Porto, San Donato, San Vitale.